13 giugno 2013
Non riesco a dormire. I miei amici in Turchia resistono, manifestano. ci sentiamo via chat. Sono preoccupata. gezi park è pericolosa. non è come piazza taksim, non ci sono vie di fuga, lì. Nel ventre buio del parco, se la polizia attacca, si muore. non c'è scampo. E' l'unico momento in cui, il 2 giugno, ho avuto paura. ho pensato, in mezzo alla calca festosa, che se la polizia avesse attaccato allora il parco sarebbe diventato un inferno. un pensiero che ha accelerato il cuore. E ora il cuore si ferma, sospeso, sul crinale di un attimo fra cui si decide la vita e la morte. loro non si fermeranno. lo so. E neppure Erdogan lo farà, lo temo. non dormo. ho paura. Sono lì, con il cervello, con il cuore, con la pelle. Con tutta l'anima mia.