FINESTRE
- Dettagli
- Martedì, 17 Settembre 2024
Dalla finestra del mio boutique hotel si vede Santa Sofia. Sono venuta per anni, qui. E ogni volta respiro l’aria della sera, con il vento che danza sui minareti e i gabbiani che rincorrono le nuvole fra il cielo e il mare.
L’energia di Santa Sofia è molto potente. E starle accanto innalza la mia vibrazione. Lo sento, la sento. E’ una fortuna affacciarsi su questa costruzione che ha scavalcato il tempo, indifferente ad appropriazioni e definizioni. Non mi stanca mai. Mai.
Di gabbiani e di mari
- Dettagli
- Lunedì, 16 Settembre 2024
Una delle tante cose che amo di Istanbul sono i gabbiani che cavalcano il vento.
Quel vento di cui ho sempre scritto, quel vento unico, irripetibile. Quel vento di frontiera, sospeso fra i mari.
Istanbul è la città degli incroci. In questi dodici anni ho fotografato i gabbiani che inseguono i traghetti sul Bosforo, e non mi sono stancata mai. Oggi però sembravano davvero disegni di luce che danzavano in cielo. Gli abitanti portano gli avanzi di pesce che moltiplicano i gabbiani e la loro festa. Con Gorkem parlavano del gabbiano della nostra adolescenza, il gabbiano Jonathan Livingstone. E mi sono ricordata di quel sogno di libertà.
Non dobbiamo smettere mai di abitare i cieli dei nostri sogni. Anche se abbiamo piombo nel cuore, come in questi tempi pieni di ombra. Ci volevano queste ali che tagliano il vento per ricordarmelo. Ma a Istanbul e’ sempre più facile.
Qui il respiro è largo, cosmopolita, e sa di mare e di vento.
Questa non è la mia Istanbul
- Dettagli
- Giovedì, 08 Agosto 2024
Ritorni
- Dettagli
- Giovedì, 21 Marzo 2024
Sono felice. Ogni volta l’energia di Istanbul mi porta su.
Mi accorgo che cammino sorridendo. Sempre. Lo faccio ogni volta. Sorrido alla vita, a tutte le me stessa che sono stata ( anche quelle che prenderei a parolacce), e a quelle che sarò. Il vento sul Bosforo ha un colore speciale. Ha un suo suono, un suo odore. È’ un vento che mi vuole bene, che srotola i pensieri dai miei capelli e li getta in mare, uno a uno. Istanbul mi allarga il respiro. E’ un amore.
Ritrovo ogni riga del libro che ho scritto. ‘ Istanbul. A volte un amore comincia così, con un suono. ‘Sì, ed è’ un amore che non si stanca mai. Ogni volta, all’arrivo, mi domando cosa può darmi al ora questa città in cui sono stata infinite volte.
E dopo pochissime ore, so già che anche stavolta il tempo non sarà mai abbastanza. Mai.
E già mi prende , e mi riconosce, quella nostalgia dolce che alla partenza dovrà affiancare l’idea di un nuovo ritorno.
RACCONTI DA TANGERI - CAP SPARTEL
- Dettagli
- Domenica, 23 Aprile 2023
C’è un punto in cui il mare Mediterraneo e l’Oceano Atlantico si incontrano, in cui uno scivola fra le braccia dell’altro. E in questo luogo due terre si scrutano.
La Spagna e l’Africa si bagnano nelle acque mosse dai venti e li riposano, private del peso delle frontiere. Liberate dalla gravità, si guardano senza invidia, senza ostilità. Colonialisti e colonizzati. Due universi distanti che il mare avvicina trasportando contaminazioni che viaggiano sui sapori del cibo, sulla geometria delle architetture, sulla musica che dall’Andalusia all’ Africa distende le note arabe sui suoni della terra africana. Ed è’ magia. Non più maRe, non più oceano. Non più Africa, non più Spagna. Cosa resta? Resta il mistero del luogo di mezzo.
Lo stesso che abita gli spazi bianchi fra le parole.